Parrocchia “S. Croce”, Vinchiaturo (CB)
La Festa di Pasqua tra melodie di campane e volti radiosi di gioia
Celebriamo l’Agnello che “ha redento il mondo”,
l’Innocente che “ha riconciliato noi peccatori col Padre”,
risaliamo insieme i gradini verso la fulgida Luce cantando l’Alleluia della Vita”!
E ogni volto si accenderà di gioia e avrà occhi nuovi di Speranza!
Carissimi, è altamente significativo celebrare la Santa Pasqua, massima festività cristiana ed evento a fondamento dell’anno liturgico. La fede in Cristo ha la sua origine e il suo compimento nel Mistero Pasquale: “Cristo morì per i nostri peccati … ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture” (1 Cor 15,3-4). La Croce è solo la trasparenza della Risurrezione. Questa verità centrale della fede creduta e vissuta dalla prima comunità cristiana è trasmessa a noi. “Se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana la vostra fede” (1 Cor 15,14).
Al centro della Pasqua c’è la persona di CRISTO RISORTO che con il Suo Volto radioso (performante e trasformante) e con la Sua presenza, porta colore e calore. La Pasqua coincide sempre con il risveglio della natura che riaccende forme e mille colori e come già per gli ebrei nel mese di Nisan, apre alla primavera dello spirito. E’ la Festa delle feste che introduce nel Regno che viene: “Da questo momento non berrò più il frutto della vite, finché non venga il Regno di Dio” (Lc 22,18). La Risurrezione pur essendo un avvenimento storico attestato da segni e testimonianze, in quanto entrata dell’umanità di Cristo nella Gloria di Dio, trascende e supera la storia, come mistero della fede. Il Suo Corpo risuscitato è quello che è stato Crocifisso e porta i segni della Passione e partecipa della vita divina con le proprietà di un corpo glorioso.
La Risurrezione è il culmine dell’Incarnazione. Essa conferma la divinità di Cristo, ciò che ha fatto e insegnato e realizza le promesse divine in nostro favore. Nel volto luminoso del Risorto riconosciamo il valore e la forza dell’umanità. Ognuno è chiamato, nell’abbraccio filiale del Figlio Risorto a rivestirsi di Luce, a risorgere e a passare (Pesach) dalla morte alla vita, dalle tenebre alla luce, dalla disperazione alla speranza, dal chronos al kairos di Dio, dal vuoto alla pienezza di una vita ricca di senso e di gioia. Ecco la bellezza e la pregnanza della Pesach ebraica come “passare oltre”, dalla schiavitù alla liberazione e a una vita degna e felice.
Allora suonate gioiose campane pasquali e aprite il mondo alla PACE. Suonate tutte a distesa nella Veglia Pasquale cioè “a gloria” per fugare le tenebre della morte e della paura! Svegliate dal sonno e chiamate alla Vita! Aprite ogni cuore alla gioia! Suonate ieri, oggi e sempre per aprirci alla Speranza, alla bellezza e all’Oltre di Dio. L’Arte Campanaria Tradizionale ora è riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità e dal 5 dicembre 2024 questo riconoscimento è stato esteso all’Italia. Un suono che dal 313 dall’editto dell’imperatore Costantino si diffonde nel mondo e diventa patrimonio di popoli, di culture, di vissuti e segna la storia. Suonate e accendete ogni volto di Luce, celebrate per e con noi l’essere figli amati nel Figlio Risorto. Annunciate festose la Gloria di Colui che risorge per noi e fa nuova ogni cosa. Egli chiama a far Festa perchè viene a salvarci!
Allora gioiosi AUGURI PASQUALI a tutti, configurati a Cristo, come figli amati:
- per essere terreno fertile in cui seminare e far crescere una comunicazione di pace, a partire dalle piccole azioni quotidiane;
- per porre al centro il cuore e non l’interesse o il tornaconto personale. È l’unico modo per cogliere l’unicità disarmante che risiede in ogni persona e che non va mai calpestata o svilita;
- per porsi le domande profonde: “Chi sono io? Da dove vengo? Dove sto andando? A chi appartengo? Da chi e perché posso essere salvato?”;
- per aver sete come la samaritana di autenticità e di fraternità;
- per aprirci al desiderio di vedere il volto di Dio come sete viscerale di tutto il creato;
- per capire la sete d’Amore del Crocifisso nei crocifissi della storia;
- per scoprire il dono che la sete ci offre ossia l’acqua viva dello Spirito e sentire l’invito di Gesù nel Libro dell’Apocalisse: “Chi ha sete venga”;
- per correre al sepolcro come Maria di Magdala e i due discepoli;
- per essere profumati di Vangelo e come i discepoli di Emmaus scoprire nel pane fragrante la vita nuova del Risorto.
Gesù è il Signore, Egli è la fulgida Luce che vince le tenebre e non dobbiamo tenerLo per noi.
- Corriamo entusiasti per annunciarLo, come dice l’Apocalisse, VIVENTE e VENIENTE;
- serviamo il prossimo con umile e generosa testimonianza. La fede trasforma ogni ferita in feritoia di Luce e di grazia;
- annunciamo che non siamo soli nel cammino ma che Egli è con noi fino alla fine del mondo;
- aiutiamoci a portare Cristo vivo dove lavoriamo, studiamo, soffriamo, abitiamo. In ogni casa, in ogni vita con il sorriso e con una stretta di mano riaccendiamo la Luce radiosa del Signore Risorto.
“Cristo è Risorto. E’ veramente Risorto. Alleluia!”
“All’umanità che talora sembra smarrita e dominata dal potere del male, dell’egoismo e della paura, il Signore risorto offre in dono il Suo Amore che perdona, riconcilia e apre l’animo alla speranza” (S. Giovanni Paolo II).
Auguri affettuosi e sinceri, di una Santa Pasqua come “Pellegrini di Speranza”, come recita il GIUBILEO in corso, a te e ai tuoi cari! Il Signore della Vita benedica tutti.
Vinchiaturo (CB): Pasqua 2025 Il Parroco: don Peppino C.