Parrocchia “S. Croce”, VINCHIATURO – CB
Lasciati rinnovare dal fascino e dal calore del Santo Natale
Lettera pastorale sui valori natalizi
Ai catechisti, genitori e educatori perchè come STELLE accendano i desideri del cuore e come gli ANGELI annuncino la gioia e inondino la notte di canti
Ai nostri ragazzi perchè come i PASTORI accorrano con tante domande e partecipino entusiasti
“La vita filiale in Dio significa divenire piccoli e nel medesimo tempo divenire grandi” (Edith Stein)
Quando i giorni diventano man mano più corti e il freddo pungente fa rosso il tuo naso, quando nel corso dell’inverno vedi le cime del Matese innevate e si alza il gelido vento, sai che il Natale è vicino. E si ravviva nel cuore un fascino che parla ai piccoli e riporta i grandi alla dolcezza natalizia, al calore della famiglia e dei vissuti cari. Anche coloro che professano un’altra fede e i non credenti, cui l’antico racconto del Bambino di Betlemme non ha il preciso messaggio salvifico, preparano la festa e cercano di irradiare qua e là un raggio di gioia. Già settimane prima un caldo flusso di amore inonda la terra. E’ la festa dell’amore, del ritrovarsi insieme, del raccontarsi, del condividere, della gioia. E’ la festa che riporta al centro la nostra umanità. Ecco la stella a cui molti accorrono. Ma per il cristiano la stella chi è? La stella guida alla mangiatoia, luogo che nutre la vita, e presto scompare per invitare a scoprire la vera Stella di Luce nel Dio Bambino.
Come sono belle le tante raffigurazioni di arte che pongono l’annuncio e la bellezza del Santo Natale mentre antiche melodie innalzano lo spirito. Nel cuore di colui che vive con la Chiesa le campane del “Rorate” e i canti dell’Avvento risvegliano una santa e ardente nostalgia e a chi si disseta alla fonte inesauribile della liturgia il grande profeta dell’incarnazione ripete, giorno dopo giorno, le sue grandiose esortazioni e promesse: “Stillate, cieli, dall’alto, e le nubi piovano il Giusto! Il Signore è vicino! Adoriamolo! Vieni, Signore e non tardare! Esulta Gerusalemme, sfavilla di gioia, perché viene a te il tuo Salvatore!”.
Dal 17 al 24 dicembre le grandi antifone “O” del Magnificat (O Sapienza, O Adonai, O Radice di Jesse, O chiave della città di Davide, O Oriente, O Re delle nazioni) gridano con ardore crescente il loro “Vieni a salvarci”. E quando la sera gli alberi di Natale luccicano e ci si scambiano i doni, una nostalgia inappagata continua a spingersi verso un’altra luce splendente, fintanto che dall’antico campanile ottagonale (che indica l’ottavo giorno ossia la nascita al cielo) le campane festose e il campanone la cui voce giunge lontano, oltre le nostre contrade, suonano in modo solenne e il miracolo della Notte Santa si rinnova su altari inondati di fiori, luci e incenso: “E il Verbo si fece carne”. Ecco il grande momento in cui celebri l’Evento dell’Eterno che squarcia il velo dei Cieli e visita il tempo e si riaccende la Speranza.
Accogliamo Gesù, umile e vera Stella della vita e vinceremo l’oscurità della notte. Allora vivremo l’augurio di Madre Teresa di Calcutta, che conobbi da studente a Roma nell’Università della Sapienza: “E’ Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. E’ Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l’altro. E’ Natale ogni volta che non accetti quei princìpi che relegano gli oppressi ai margini della società. E’ Natale ogni volta che speri con quelli che disperano nella povertà fisica e spirituale. E’ Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. E’ Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri”. E noi possiamo continuare: E’ Natale ogni volta che non giudichi il fratello che ha sbagliato e ti interroghi sul senso della vita; ogni volta che entri in una casa e ti poni in ascolto per asciugare le lacrime interiori; ogni volta che pensi a chi soffre, è indifeso, innocente, bisognoso e ti attivi per un atto ulteriore di bontà e di servizio. E’ Natale se possiamo vivere insieme i grandi valori, se sappiamo dare lezione di umiltà, se alle generazioni future daremo solidi insegnamenti. Allora ogni preghiera non sarà stata vana. “Vieni Signore Gesù la terra è assetata di Te”.
Signore irradia dal piccolo villaggio di Betlem la tua Luce poiché abbiamo urgente bisogno di pace e di speranza. Re Sapiente ricordaci che sono proprio i piccoli gesti che preparano quelli grandi del donarsi sul Golgota, rendici consapevoli che storicamente sono i piccoli che insegnano ai grandi. O Luce radiosa, rinnova in noi il fascino della tua nascita, radicaci nella bontà, rendici custodi del dono della VITA (dal suo concepimento alla morte naturale), rivestici della dignità di figli (amati e perdonati) e innalzaci alla ricchezza di accoglierti nel sacrario della nostra CASA ossia nel nostro CUORE. E il mondo violento imparerà da Betlemme.
E si riaccenderà la Speranza per giorni di Pace. Amen. Auguri, di cuore, a tutti!
Vinchiaturo-CB: 25/12/2022
Il Parroco: don Peppino C.
327.7165803