Come abbiamo più volte ricordato si tratta di una proposta di legge molto pericolosa, il cui testo base, supportato da più di 200 parlamentari, propone la legalizzazione della coltivazione del possesso e della vendita al dettaglio di cannabis.
Nicola Grattieri, Procuratore della Repubblica di Catanzaro, al quale viene riconosciuta grande competenza in tema di lotta alle mafie (nonché uomo fuori da ogni sospetto di parte perché in passato da alcuni accostato al Governo Renzi come possibile Ministro della Giustizia) ha affermato:
“Uno Stato democratico non può permettersi il lusso di legalizzare le droghe leggere, e cioè ciò che fa male secondo quanto è dimostrato scientificamente.”
La scorsa settimana sono stato in una comunità di recupero alla periferia di Catanzaro e le persone che si trovano lì mi dicevano che le droghe leggere non vanno legalizzate, perché loro hanno cominciato con quelle. Se dobbiamo discutere di questi temi, perché non andiamo a sentire anche loro?” ha affermato Grattieri.
“I dati dicono che su 100 tossicodipendenti, 5 fanno uso di hashish e marijuana e solo il 25% di questi ultimi è maggiorenne, mentre il restante 75% è minorenne. Quindi, affermare che legalizzare la cannabis aiuta a colpire chi fa affari con la droga non è vero, perché la quota di affari legati alle droghe leggere è risibile rispetto al totale”.
Cadono così le argomentazioni di chi afferma che questa legge sia necessaria per indebolire le mafie. A rimetterci saranno invece i giovani italiani che con questa legge avranno un accesso molto più semplice a queste droghe che, lungi dall’essere “leggere”, provocano danni devastanti alla psiche e al corpo, come la scienza continua a dimostrare.
Andrea Lavelli
Responsabile Campagna SOS Ragazzi