La prima grande parte della Bibbia che abbiamo nelle nostre mani, è l’Antico Testamento (termine da preferire a quello desueto di “Vecchio Testamento”). Esso si compone di 46 libri, raggruppati in tre ampie sezioni: libri storici; libri sapienziali; libri profetici.

I libri storici descrivono le vicende del popolo di Israele collocate nel contesto dell’antico Vicino Oriente e interpretate alla luce della fede in Dio e dei suoi interventi di salvezza (pensiamo solo alla liberazione dalla schiavitù egiziana operata da Dio a favore del suo popolo). Questi libri sono: Giosuè, Giudici, Rut, Primo e Secondo libro di Samuele, Primo e Secondo libro dei Re, Primo e Secondo libro delle Cronache, Esdra, Neemia, Tobia, Giuditta, Ester, Primo e Secondo libro dei Maccabei.

I libri sapienziali (e profetici) presentano la visione del mondo e dell’uomo della Bibbia, fondata sulla Parola di Dio e sorretta dalla sua Provvidenza. Essi sono: Giobbe, Salmi, Proverbi, Qoèlet, Cantico dei cantici, Sapienza, Siràcide. I libri profetici contengono la predicazione dei profeti, finalizzata a mantenere viva la fede del popolo di Israele e a orientare a Dio la sua esistenza. Questi libri vengono chiamati con il nome dei singoli profeti: Isaia, Geremia (comprendente anche Lamentazioni e Baruc), Ezechiele, Daniele e i Dodici profeti minori. Un particolare rilievo hanno i primi cinque libri della Bibbia, conosciuti con il nome di Pentatèuco (dal greco pente, “cinque” e tèuchos, “astuccio” che custodiva i libri o rotoli). Eccoli nel loro ordine: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio. Gli ebrei li chiamano con il nome significativo di “Legge” (in ebraico, Toràh), perché è in essi che sono contenuti gli elementi principali e fondanti della loro vita e della loro fede, delle loro istituzioni (religiose e amministrative) e del loro culto verso il vero Dio, che si è rivelato nella storia di Israele.

Primo Gironi, biblista

Tratto dal foglietto “La Domenica” del 12 gennaio 2014