A differenza di noi, che fin dagli anni del catechismo siamo abituati a chiamare con il nome di “dieci comandamenti” la legge donata da Dio al suo popolo per mezzo di Mosè, la Bibbia preferisce l’espressione “le dieci parole”, come significa originariamente la parola decalogo (dal greco dèka, “dieci”, e lògos, “parola”). La Bibbia contiene due versioni del decalogo. La prima è racchiusa in Esodo 20,1-17 ed è collocata nel contesto della manifestazione di Dio a Mosè sul monte Sinai. La seconda è contenuta in Deuteronomio 5,6-21, inserita nel contesto delle esortazioni rivolte al popolo di Israele, perché “ascolti” e “custodisca” la Parola di Dio. Queste due versioni si differenziano nelle motivazioni che danno ai diversi comandamenti. Ad esempio, il comandamento che esorta all’osservanza del riposo nel giorno di Sabato (per noi cristiani, la Domenica) nel libro dell’Esodo richiama il settimo giorno, quando Dio stesso «si riposò», dopo aver «lavorato per sei giorni» (Cfr Es 20,8-11). Nel libro del Deuteronomio, invece, il Sabato è presentato come il giorno di riposo e di festa, perché ricorda la liberazione di Israele dalla schiavitù egiziana (Cfr Dt 5,12-15). Nel libro dell’Esodo il comandamento che prescrive di «non desiderare la donna del tuo prossimo» colloca la donna tra i beni che l’uomo possiede (Cfr Es 20,7), dove prima viene «la casa», mentre la donna è collocata accanto agli schiavi e agli animali domestici. Nel libro del Deuteronomio, invece, la donna è posta in primo piano, superiore ad ogni altro bene materiale che l’uomo può possedere (Cfr Dt 5,21). Nella Bibbia si trova un interessante parallelismo tra le “dieci parole” che Dio pronuncia nell’opera della creazione (Cfr Gen 1, dove per dieci volte appare l’espressione «Dio disse») e le “dieci parole” (o comandamenti) che regolano la vita dell’uomo. Il significato è che tutto il creato e tutto l’uomo sono opera delle mani creatrici di Dio e hanno vita dalla sua Parola. Giustamente perciò l’orante dei Salmi esprime la sua gioia nel cantare a Dio «con l’arpa a dieci corde» (Sal 144,9), immagine del decalogo che contiene le “dieci parole” che lo orientano a Dio.
Primo Gironi, biblista
Illustrazione: Mosè riceve le tavole della Legge (le “Dieci parole”).
Tratto dal foglietto “La Domenica” del 25 maggio 2014