DESCRITTA nei libri della Bibbia come «la terra in cui scorrono latte e miele» (Es 3,8), la Palestina è in realtà una regione arida, che la rende simile al deserto. Non si tratta, certo, del deserto come lo intendiamo noi oggi (una estensione sabbiosa, ondulata da dune), ma come terreno pietroso, dove però possono spuntare radici erbose, possono vivere animali ed è possibile fissare gli accampamenti dei nomadi. A motivo di questa varietà di terreno, la lingua ebraica conosce una serie di termini per indicare il deserto: midbàr è il “terreno sassoso”, sjàh è il “terreno roccioso”, arabàh è il “terreno incolto e senza vita” (come la regione del mar Morto, chiamata proprio “Araba” in Ez 47,8). Nella Bibbia, tuttavia, affiora più frequentemente il valore simbolico del deserto. Questo luogo “geografico” si trasforma allora in luogo “dello spirito”. Il deserto diventa, così, il luogo della prova e della tentazione (come per il popolo di Israele, che vi dimora per 40 anni «per essere messo alla prova» (Dt 8,2) e per Gesù, che vi rimane 40 giorni «tentato da Satana» (Mc 1,13), il luogo della ribellione e della sfiducia nei confronti di Dio (come nelle vicende presso le località di Massa [= “Prova”] e Merìba [= “Ribellione”]: Cfr Es 17,1-7). Ma è anche il luogo dell’elezione di Israele a popolo di Dio e il luogo dove questo popolo sperimenta la tenerezza di Dio, simile a quella dello sposo per la sposa: «Ecco, io la sedurrò, la condurrò nel deserto, le parlerò al cuore» (Os 2,16; Cfr Os 11,1-6). L’uomo della Bibbia sa che il deserto è il luogo della sete, dell’abbandono, della solitudine e della morte. Sa anche che è il luogo del castigo per le sue infedeltà a Dio, che provocheranno l’esilio a Babilonia, come leggiamo nei libri dei Profeti. Solo l’intervento di Dio può ridare vita al deserto, vincendo l’aridità del suo suolo, fino a renderlo simile alle regioni più fertili della Palestina, come la pianura di Izreèl (“Dio ha seminato”), come il monte Carmelo (“il frutteto”) e come il Libano, ricco di sorgenti e di splendidi cedri. Ecco come Dio trasformerà il deserto per il suo popolo che lo attraverserà ritornando dall’esilio e per il suo fedele che sperimenta il deserto del peccato.

Primo Gironi, biblista

Nell’immagine: Il deserto di Giuda, da Gerusalemme a Gerico. FOTO MARCATO

Tratto dal foglietto “La Domenica” del 17 agosto 2014