Luce nella vita dell’uomo

NELLA Bibbia il termine “legge” è senza dubbio uno dei più ricorrenti. È anche un termine ricco di significati che dalla raccolta di norme e prescrizioni si estende ai comandi e agli insegnamenti, ai precetti e ai comandamenti, ai decreti e alle sentenze (tutti termini sinonimi di legge). Le tre “raccolte di leggi” che troviamo nella Bibbia regolano i diversi ambiti della vita del popolo di Israele. Il “codice dell’alleanza” è racchiuso in Es 20,22-23,19 e contiene le norme da osservare per mantenersi fedeli all’alleanza stretta con Dio. Il “codice deuteronomico” (chiamato così dal libro del Deuteronomio: Cfr 12,1-26, 15) si propone esso pure di mantenere Israele nella fedeltà all’alleanza. Entrambe queste raccolte risentono della legislazione dei popoli orientali antichi (come attesta il codice di Hammurabi, risalente al secolo XVIII a.C.). La “legge di santità” racchiude invece le norme riguardanti il culto, comprese nei capitoli 17-26 del libro del Levitico, con lo scopo di dichiarare l’assoluta santità di Dio e la purificazione dell’uomo che a lui si vuole accostare. Nelle Lettere di san Paolo queste tre raccolte (che egli chiama “la Legge”) vengono superate dalla Parola e dalla Pasqua di Gesù. Ma per gli ebrei la Legge è soprattutto l’insieme dei primi cinque libri della Bibbia, che essi chiamano Toràh (cioè “la Legge”) e da noi conosciuti come Pentateuco (dal greco pente, “cinque” e tèuchos, “astuccio per conservare i libri”). La tradizione religiosa ebraica li attribuisce direttamente a Mosè, perché in essi si trova tutto ciò che regola la vita e fonda la fede di Israele. Nel Salmo 119, conosciuto come “il canto della Legge”, la Legge è cantata come luce, lampada e splendore per l’uomo. Nella interpretazione cristiana del Salmo, al termine Legge si può sostituire il nome stesso di Cristo, “la Luce vera”, come proclama Gv 1,17: «La Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo». Mentre gli ebrei codificarono le leggi in 613 comandamenti (365 proibitivi e 248 positivi), Gesù le riconduce a un unico comandamento: l’amore di Dio e del prossimo (Cfr Mc 12,29-31).

Primo Gironi, biblista

Nell’immagine:
Gerusalemme – Presso il “Muro del pianto” (o “Occidentale”) si celebra la festa della “maturità religiosa” di un ragazzo ebreo (a 13 anni circa), quando per la prima volta può leggere il rotolo della Toràh (“Legge”).  Foto MARCATO

Tratto dal foglietto “La Domenica” del 7 settembre 2014