Le generazioni germogliano e appassiscono. Ma le inchieste su «minori e media» da 30 anni emettono la stessa sentenza: c’è un uso eccessivo e poco ‘educato’ di tv e pc da parte di ragazzi ‘abbandonati’ da adulti assenti o distratti. Tutto prevedibile, tutto come sempre e niente di nuovo? La prima sensazione è che ciò che non sappiamo sia più di ciò che ci sembra di intuire. Un televisore o un pc accesi, per un ragazzo solo in casa, possono anche svolgere un banale, ma efficace, ruolo ansiolitico. Un rumore di fondo, una presenza rasserenante e niente di più. La seconda sensazione è che i figli facciano un uso dei media simile a quello dei loro genitori, incolto o colto, rozzo o raffinato, consapevole o irresponsabile. Saranno pur figli di qualcuno. La terza sensazione, in realtà una certezza, è che qui più che altrove urgono educatori veri, capaci di condurre i minori a un uso critico e consapevole dei media. Affinché non siano figli di nessuno.
tratto dal quotidiano Avvenire