Chi ha conosciuto da vicino Edel Quinn non può aver scordato il suo sorriso: dolce e sereno. Dichiarata venerabile da Giovanni Paolo II, il 15 dicembre 1994, è un modello per il suo paese: l’Irlanda e una leggenda in Africa. Nasce a Greenane, il 14 settembre 1907, giorno dell’Esaltazione della Croce, un destino segnato poiché la sua giovane vita sarà una croce da nascondere e portare con serenità. Nel 1927, a pochi anni dalla fondazione della Legio Mariae, – fondata da Frank Duff nel 1921, – entrerà a farvi parte catturando la simpatia di tutti: era gentile, sensibile e instancabile verso i bisognosi. Innamorata da sempre di Dio è costretta a rinunciare a entrare nelle Clarisse per una grave tubercolosi. Con fiducia nella divina Provvidenza affronta il sanatorio come luogo di apostolato. Chiamata dalla Legione Maria d’Africa, nonostante la sua salute cagionevole partì e iniziò la missione in quella che fu la sua seconda casa. Varcò i confini dove mai si era spinta una donna bianca superando molte difficoltà. Il 12 maggio 1944, morì a Nairobi lasciandoci un modello di vita umile, la gioia di lavorare, di aiutare il prossimo, la fiducia in Dio, l’amore verso Maria, il coraggio nell’affrontare gli ostacoli. La sua vita è stata breve. «Un sorriso non dura che un istante, ma nel ricordo può essere eterno» (Friedrich von Schiller). Così è il sorriso di Edel.

Letizia Battaglino

Tratto dal foglietto “La Domenica” del 29 dicembre 2013